immagine Cappella dell'Immacolata

Mappa della Real Chiesa


Siamo nel 1680 (12 maggio, consacrazione della chiesa, prima S. Messa celebrata dallo stesso Guarino Guarini), due secoli prima della proclamazione del dogma di fede (Pio IX l'8 dicembre 1854).

All'esterno, presso l’arcone di ingresso, un angelo come araldo porta il vessillo con il grande annuncio: Madonna Immacolata.

La pala dell'altare, del pittore bolognese Domenico Maria Muratori, rappresenta la Vergine attorniata da beati di casa Savoia (Amedeo IX, Ludovica – figlia di Amedeo IX, Umberto III, vissuti nel XIV-XV sec). Su un cartiglio si leggono le parole a testamento del beato Amedeo IX: “Osservate il diritto, agite secondo giustizia, amate i poveri e il Signore vi darà è pace nella vostra terra”.

In basso un angelo offre una piccola città fortificata, Torino, alla protezione della Vergine e per terra giace la corona del potere temporale dei Savoia.

Ai piedi dell'altare, nel paliotto in marmo, stupendi nella loro policromia, si possono notare gli stemmi uniti delle due casate sabaude di Ludovica e di Maurizio, un amore che travalica la morte.

A fianco della cappella nelle nicchie laterali troviamo le statue di: a sinistra San Francesco Saverio, gesuita missionario nell'estremo oriente ; a destra Santa Francesca Romana una mistica (1384-1440); sposa, madre, vedova, religiosa: assiste con ammirevole cura il marito e, vedova, entra nelle oblate Tordespecchi. 

La volta della cappella presenta un foro nel suo centro. Per pochi minuti intorno al mezzogiorno nei giorni prossimi all'equinozio di primavera e di autunno esso viene illuminato rivelando all'interno un affresco rappresentante Dio Padre che con il mondo in mano benedice.

Per riflessione di luce, diventa visibile un altro affresco sopra l'altare delle Anime del Purgatorio, diametralmente opposto che rappresenta Gesù Cristo che benedice.  

Al primo mattino nello stesso periodo dell'anno si verifica lo stesso fenomeno sopra gli altri due altari laterali della Natività e del Crocefisso.